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La regione Lombardia ha registrato più di 85.000 contagi Covid-19, ci chiediamo quanti siano gli infortuni lavorativi da Covid-19 non denunciati” così Roberto Oliva, Presidente Provinciale del Patronato Acli di Cremona “Sono state 12.774 le denunce di infortunio INAIL in Lombardia, pari al 34,2% sul totale Italia, dove i casi denunciati al 4 maggio 2020 sono stati 37.352.”

Dalle sedi territoriali del Patronato ACLI, a cui stanno arrivando diverse richieste di assistenza e tutela, risulta che il 15% di tali segnalazioni riguardano lavoratori che hanno contratto il virus sul luogo di lavoro, ma trattate come malattia comune e quindi senza alcuna denuncia di infortunio all’INAIL, senza aver richiesto le giuste tutele.

La trattazione di un infortunio sul lavoro da Covid-19 come malattia comune, per il lavoratore equivale ad una perdita di diritti e tutele su aspetti contrattuali ed economici rilevanti” continua il Presidente del Patronato Acli di Cremona “ricordiamo solo che >la copertura INAIL ha una durata di 10 anni dall’evento. Inoltre, ad oggi i medici non sanno quale sia l’evoluzione nel tempo dell’infezione: nel caso di infortunio lavorativo, nei 10 anni è possibile richiedere il riconoscimento di eventuali aggravamenti, laddove dovessero manifestarsi oppure aggravarsi i postumi permanenti patiti dal lavoratore; queste situazioni sarebbero indennizzate dall’Inail rispetto alla loro gravità”.

Il lavoratore è tutelato dall’INAIL se il contagio è considerato come lavorativo, solo così potrà ottenere il giusto risarcimento economico del danno alla salute subito: parliamo dell’indennità temporanea, dell’indennizzo per danno biologico, della rendita diretta per inabilità permanente e nei casi più gravi della rendita ai superstiti e dell’assegno funerario.

Il Patronato ACLI di Cremona attraverso i suoi operatori specializzati e i suoi consulenti medici ha organizzato, un servizio di tutela riservato a chi ritiene di aver contratto il Covid-19 a causa dell’attività lavorativa, scrivendo all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. è possibile fissare un appuntamento.

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ERP E NON (SONO) SOLO

800 629802

PER CITTADINI RESIDENTI NELLE CASE POPOLARI

 

Il servizio di mediazione abitativa si propone, in questo particolare momento di emergenza sanitaria, di offrire un supporto telefonico a tutti i cittadini di Crema residenti nelle case popolari: operatori Acli sono disponibili per ascoltare e intercettare eventuali situazioni di bisogno prima che diventino emergenza: pensando soprattutto ad anziani, nuclei familiari con minori, persone sole. Si vuole inoltre offrire agli inquilini una reperibilità immediata, in modo da raccogliere eventuali richieste e indirizzarle ai servizi di competenza.

 

Questi i recapiti che è possibile contattare:

 

NUMERO VERDE 800 629802

MAIL Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Dal lunedì al venerdì

Dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18

 

Hai bisogno di indicazioni e suggerimenti ma non sai a chi rivolgerti?

Vuoi segnalarci eventuali problematiche di vicinato?

Temi di dimenticarti di qualche scadenza o adempimento amministrativo (pagamenti, documentazione Aler...)?

Hai dubbi o domande sul tuo alloggio?

 

 

Mercoledì, 01 Aprile 2020 06:42

Bonus baby-sitting e altre agevolazioni

Qui sotto trovate le indicazioni per il Bonus baby-sitting previsto dal Decreto "Cura Italia". Sul sito del Patronato Acli è possibile trovare informazioni anche per le altre agevolazioni: bonus 600 euro per stagionali, autonomi, agricoli e partite iva; congedo straordinario per genitori con figli minori e altri adempimenti.

 

La sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche scolastiche per l’emergenza Coronavirus ha richiesto un intervento da parte dello Stato per far fronte alle difficoltà che in questi giorni stanno affrontando i genitori lavoratori.

Tra le misure introdotte nel Decreto “Cura Italia”, oltre al congedo parentale speciale di 15 giorni, è previsto un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting. Vediamo insieme come funziona.

Chi può usufruirne
Possono richiedere il voucher i lavoratori:

Dipendenti del settore privato

– Parasubordinati e autonomi

Dipendenti del settore sanitario (medici, infermieri, tecnici di laboratorio e radiologia, operatori socio-sanitari) e personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico

Quali sono i requisiti per richiedere il bonus
Il bonus potrà essere richiesto per i figli di età inferiore ai 12 anni, anche in caso di adozione e affido preadottivo. Questo limite d’età non viene applicato quando si è in presenza di figli con disabilità, iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati presso centri diurni assistenziali.
La concessione del bonus non spetta quando l’altro genitore beneficia di misure a sostegno del reddito (naspi, congedo parentale ecc.), è disoccupato o non lavoratore.

Quando e come presentare la domanda
Le domande per la concessione del bonus potranno essere presentate all’Inps per tutto il periodo in cui permane la sospensione dei servizi per l’infanzia e quelli scolastici.
Per gli autonomi, non iscritti all’Inps, la domanda dovrà essere inoltrata alle singole Casse previdenziali.

Importo del bonus
L’importo per il bonus varia in base alla categoria dei lavoratori che ne fanno richiesta.

  • Per i dipendenti del settore privato, parasubordinati e autonomi il limite massimo previsto è di 600,00 € complessive per nucleo familiare.
  • Per i lavoratori del settore sanitario, comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico l’importo complessivo massimo per il nucleo familiare è di 1.000,00 €.

Per tutti il voucher sarà erogato dall’Inps attraverso il libretto famiglia e potrà riferirsi alle prestazioni rese dal 5 marzo 2020.

Gli uffici del Patronato ACLI sono chiusi al pubblico causa emergenza sanitaria ma rimaniamo #viciniadistanza, #noicisiamo.

 

Cari amici,

 

un saluto affettuoso a quanti di noi sono a casa malati; una vicinanza particolare a chi è ancora in ospedale, e un forte augurio perchè tutto si volga al meglio.

 

Un vivo rimpianto a quegli amici, parenti, conoscenti che, purtroppo, ci hanno lasciato…

 

L’averli persi ci lascia nella sofferenza per i tanti legami spezzati... e per gli sprazzi di vita e affetti che scompaiono. La loro morte ci richiama più che mai il valore che rappresentavano per noi e la comunità.

 

Ci fa prendere atto che il nostro territorio è ricco di persone che, nel silenzio e fuori dai riflettori, hanno costruito il tessuto esistenziale e umano delle nostre comunità. Un tessuto fatto di istituzioni, di imprese e di lavoro, di chiesa, di politica, di organizzazioni, e tenuto in piedi dalle persone che se ne prendono cura.

 

Prima del tempo del coronavirus, ci descrivevano il mondo globale come dominato dalla disgregazione e dall’individualismo: nel frattempo, dentro la vita dei nostri territori, migliaia di persone silenziose dimostravano, nel quotidiano, che bastava poco per riconoscersi come una sola umanità sulla stessa terra. Donne e uomini che hanno custodito il valore della relazione e della responsabilità per il bene comune, più grande del piccolo perimetro di ciascuno. Hanno insegnato, senza la pretesa di farlo, che vivere non è sopravvivere lottando contro gli altri. Vivere è sentirsi partecipe di un destino comune, fatto di parole e di azioni che nessuno può dire e fare al posto nostro. Grazie a loro, sono stati posti nelle nostre terre semi di vita buona. Apriamo gli occhi su questa ricchezza che ereditiamo e che tocca a noi fa germogliare nel tempo della ricostruzione del dopocoronavirus.

 

Cari saluti

 

Carla

 

 

 

 

In base alle disposizioni governative per fronteggiare l'emergenza Covid-9, anche l'ufficio abitare e i suoi sportelli sono chiusi.

Lavoriamo da remoto per dare il nostro contributo ad affrontare questa situazione particolare che ci priva del contatto personale con gli abitanti dei nostri quartieri. Lo facciamo con responsabilità, per tornare tutti presto a reincontrarci di persona nelle nostre piazze e rianimare insieme le nostre comunità!

Nel mentre siamo disponibili online per eventuali necessità, potete contattarci tramite email e saremo lieti di aiutarvi:
all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per questioni legate all'housing sociale,
all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per la mediazione abitativa,
all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per informazioni e consulenze sul tema abitativo.

Venerdì, 13 Marzo 2020 14:25

Uffici ACLI chiusi al pubblico

Gli uffici Acli sono CHIUSI A L PUBBLICO per tutelare la salute delle persone, ma è possibile per informazioni, appuntamenti, ritiro documenti, urgenze, consulenze telefoniche e pratiche da svolgere “a distanza” contattare

 

CAF: il centralino unico 0372 800400 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Patronato: 0373 250064 interno 3 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Vicini a distanza. La Direzione Nazionale Acli sull’emergenza coronavirus

La Direzione nazionale ACLI di fronte a quanto sta avvenendo in questi giorni desidera esprimere con forza alcuni indirizzi e scelte.

L’emergenza Coronavirus mette a dura prova il Paese e ormai il mondo intero.

Contenere il contagio e far sì che si possa assistere al meglio chi ne è colpito sono le priorità.

Per questo occorre innanzitutto stringersi attorno alle nostre istituzioni e collaborare, ognuno restando nel proprio ruolo e nelle proprie competenze, perché si possa lottare al meglio.

Noi Acli con i nostri circoli, associazioni e servizi ci siamo da tempo come presidio nelle e delle comunità.

Ciò che sta accadendo non ha precedenti, se non risaliamo all’epoca della grande guerra. È un contagio che provoca chiusura, paura, rabbia, isolamento e perfino morte. Molti di noi hanno vissuto periodi di emergenza. Sappiamo di averli superati tenendosi stretti, lavorando gomito a gomito, collaborando. Questa volta non è così: è un’emergenza che sconsiglia il contatto umano. Dobbiamo stare distanti per lottare insieme contro un nemico che non si vede ma che fa sentire i suoi effetti, su di noi e sul nostro lavoro, sulle nostre aspettative e sul nostro futuro.

Ci rassicura che l’aver sempre sostenuto l’importanza strategica del welfare si riveli ora un fatto decisivo: è proprio grazie alla difesa della salute e del welfare che oggi potremo salvare le vite dei cittadini. Per questo dobbiamo ringraziare in particolare il personale che opera sul fronte sanitario, oggi in prima linea in questa battaglia. Il loro impegno stimola a cercare orizzonti nuovi di impegno sul fronte della cura e a riaffermare che la salute chiama all’impegno di tutta la collettività per uno sviluppo realmente sostenibile.

Siamo ora impegnati, innanzitutto, a rilanciare l’invito ai cittadini a stare a casa e a riorganizzare le nostre attività associative e dei nostri servizi, in modo da aiutare e sostenere la vita e i diritti delle persone e delle famiglie, affinché non manchino a loro i servizi essenziali e si possano sentire garantiti nei propri diritti e tutele.

Per questo faremo uno sforzo ancora maggiore per aiutare da remoto i cittadini e per sostenere la stessa creatività delle persone e delle reti informali e familiari nell’essere correttamente informati e orientati e nel poter restare “vicini” proprio nel momento in cui dobbiamo stare lontani. Specie in considerazione del fatto che ormai la maggioranza degli anziani, ma non solo, nei grandi centri urbani, vivono soli e spesso senza un familiare nello stesso comune.

Anche per noi è uno sforzo notevole visto che anche i nostri circoli, le nostre associazioni, i nostri servizi e imprese sociali, e innanzitutto i nostri volontari e lavoratori sono fortemente messi a dura prova nella loro quotidianità e nella loro stabilità economica e sociale.

A partire da questo quadro della situazione ci preme fare alcune proposte e sottolineare alcuni aspetti.

Innanzitutto fare tutti gli sforzi, anche con nuove imposte eque e sulle grandi ricchezze, nonché coinvolgendo prioritariamente l’Unione Europea, perché non manchi l’adeguata assistenza sanitaria a nessuno. Il sostegno a chi eroicamente sta tenendo in piedi il Servizio Sanitario Nazionale deve essere tangibile e prioritaria.

Crediamo poi che il mondo del Terzo settore, a partire dal ruolo assunto dal Forum del Terzo settore, del quale siamo da sempre attivamente parte, debba essere pienamente accreditato al tavolo delle parti sociali affinché questo nostro mondo possa portare, al pari di altri, il proprio indispensabile contributo, specie in un momento in cui il tema di fondo è la solidarietà e la tutela di chi è più fragile.

Vanno varate misure anche nei confronti di questo mondo in diverse direzioni:

Estendere a tutti gli ammortizzatori sociali, prevedendo Cassa integrazione in deroga,anche sotto i 5 dipendenti, agli enti di Terzo settore e agli enti non commerciali;

Prevedere il differimento di mutui, polizze, bollette;

Prevedere il differimento delle modifiche degli statuti previste dalla riforma del Terzo settore, dell’approvazione dei bilanci consuntivi, della rendicontazione del 5permille, delle altre rendicontazioni di progetti e attività che ora sono sospese;

Istituire per il Terzo settore un fondo di credito speciale a tasso zero o a tasso legale e nel merito della cassa integrazione in deroga, verificare come sostenere lo sforzo finanziario laddove l’obbligo di usufruire prima delle ferie pregresse comporti di fatto un pesante impegno finanziario, che può compromettere la tenuta di tanti enti nonché di tante piccole imprese;

Varare un piano nazionale di emergenza per l’assistenza a domicilio, compresa la diffusione di sistemi di telemedicina e la garanzia di una cassa in deroga e kit di sicurezza anche alle colf che fanno assistenza familiare (impropriamente chiamate badanti). Se cessa l’assistenza familiare molti si riversano negli ospedali e così aumentano costi, sovraccarico del servizio e anche il contagio si moltiplica. Dire di stare a casa è fondamentale e urgente, ma poi a cominciare innanzitutto dalle persone più fragili bisogna garantire una organizzazione del welfare in questo senso, nella massima sicurezza e tutela per tutti.

Molto Terzo settore, come del resto gran parte della nostra economia, è fatta di piccole realtà spesso già nella normalità in difficoltà sull’accesso al credito e sulle strategie finanziarie.

Non è da escludere che si possa entrare in una fase anche più severe nelle quale arrivi a fermarsi il lavoro. Certo fermare o limitare gli spostamenti di oltre 20 milioni di persone può avere un effetto molto forte contro il contagio, ma perché sia il più praticabile possibile e affinché avvenga nel modo meno doloroso possibile serve la garanzia di un sostegno finanziario a costi bassissimi e la certezza di una forte solidarietà economica verso i lavoratori, le imprese e le organizzazioni non profit.

Anche a tal fine ci domandiamo se come la situazione consente poteri straordinari allo Stato e alle istituzioni, non si possa analogamente intervenire per garantire un piano che, solo per la straordinarietà del periodo garantisca a tutti un accesso al credito non oneroso.

Infine, ma non meno importante e prioritario, siamo determinati nel credere che questa emergenza e il richiamo ad una universale solidarietà sia tutt’uno con l’accogliere il grido di dolore e di giustizia che viene da tante persone, famiglie e bambini oggi abbandonati alle porte dell’Europa in fuga dalla guerra. Abbiamo su questo fatto proposte e sottoscritto appelli perché si sblocchi una situazione indegna che limita a una minoranza di persone il soccorso umanitario e l’accoglienza.

Essere solidali ed essere umani sono imperativi che trovano forza e consistenza solo nella loro universalità, e, invece, muoiono quando diventano selettivi. La loro emergenza è la nostra emergenza! Siamo eguali nel chiamarci tutti ad esserci e a spenderci in tal senso, perché da ogni emergenza si esce solo con il dovere della solidarietà. Se ci dimentichiamo degli altri ci sarà sempre qualcuno che si dimentica di noi. E ci sarà sempre qualcuno che è altro da noi. Saremmo un’umanità mutilata.

La solidarietà non va in quarantena, a maggior ragione quando la quarantena deve essere garantita nel modo migliore.

Noi questa umanità proviamo a praticarla da sempre. E per questo in queste ore il nostro ringraziamento va alle volontarie e ai volontari, alle e ai dirigenti, operatrici e operatori, lavoratrici e lavoratori delle Acli, del Caf, del Patronato, di Enaip, del Caa, delle cooperative e di altre imprese coinvolte nel nostro sistema, di tutte le associazioni specifiche: grazie di cuore.

 

Mercoledì, 04 Marzo 2020 15:48

Un 730 da Oscar

Quest’anno una grande attrice ci ha aiutato a raccontare con la sua straordinaria simpatia il nostro lavoro. Insieme a lei abbiamo dedicato un piccolo film all’impegno dei nostri operatori, quei piccoli grandi eroi che ogni anno compilano il vostro 730.

Sono persone, come voi, e in quanto tali sono capaci di ascoltare, capire, aiutarvi meglio di qualunque algoritmo. Qui al CAF ACLI, infatti, sappiamo bene che il 730 è una persona, non un numero.

Buona visione di Tax Machine, e non dimenticatevi di prenotare un appuntamento per compilare il 730

 

 

Per motivi precauzionali e nel rispetto delle ordinanze nazionali, al momento gli uffici delle Acli di Crema riceveranno solo su appuntamento. Siete pregati di contattarli via e-mail e telefonicamente agli indirizzi che trovate nella sezione "Sedi e orari" dei servizi.

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